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Workshop 2012

By 01/03/2019Marzo 5th, 2019Edizioni Workshop

“Ca’ Perse” – Albergo Diffuso a Piano Liguori

Tutor Prof. Mattia Leone e Federico Verderosa

L’idea di creare un albergo diffuso a Piano Liguori, nasce dalla necessità di dare una risposta allo spopolamento dell’antico borgo attraverso un riuso dei manufatti edilizi esistenti, partendo dalla peculiarità del patrimonio edilizio e agricolo, e dalla sua posizione panoramica e di pregio paesistico sull’isola di Ischia.
Il borgo di Piano Liguori ad Ischia è situato, infatti, tra la città di Campagnano e il promontorio con scesa a mare dall’altro, e si sviluppa su di un pianoro terrazzato verso il mare. Il percorso che da Campagnano porta a Piano Liguori e ridiscende a mare, è il punto debole per il progetto dell’albergo diffuso”Ca’ Perse”; presenta infatti una notevole pendenza, ma è segnalato dal CAI e rende possibile ancora la sopravvivenza dell’unica attività presente a Piano Liguori, il ristorante di prodotti tipici. Abbiamo voluto considerare questo punto debole invece come valore aggiunto, pensando alla posizione eremitica del borgo quale concept per un tipo di turismo che vuole rifugiarsi in un posto senza tempo e lontano dal caos quotidiano: un luogo dove essere a contatto con la natura e con se stessi. Il progetto è quindi partito dallo studio dei percorsi CAI, estendendoli e sfruttando la scesa a mare: qui infatti è stato previsto un molo d’attracco per piccole imbarcazioni. Il cammino di risalita a Piano Liguori è stato pensato come una sorta di “Via Crucis” con delle aree di sosta come “poste”, durante le quali si sviluppa un percorso di “rinuncia e acquisizione”. Nelle varie “poste” si è obbligati a lasciare in una sacca da portare con sé, per esempio, l’orologio, ma si acquisisce la possibilità di godersi un panorama con una lente data per vedere attraverso un cannocchiale; oppure si lasciano le chiavi del mezzo con cui si è arrivati, per salire su di un mulo per risalire le parti con più pendenza.
All’interno del Borgo sono stati individuati una serie di zone, attualmente a lotti coltivati, di cui appropriarsi per dare forma ad aree comuni, “collettive”, quali ad esempio la zona a nord tra le due costruzioni più grandi (aule didattiche), e la zona a sud prima del ristorante, utilizzando i terrazzamenti, per realizzare anfiteatri dove mettere in scena uno spettacolo, o una video proiezione; od ancora utilizzando le vecchie cisterne per creare delle piscine-fontane. Le coperture dei manufatti edilizi a piano liguori sono invece di due tipi, estradossate oppure piane; quelle piane possono essere utilizzate anche loro come punti di ritrovo, semplicemente, stendendo un lenzuolo sul quale proiettare un video.
La caratteristica degli interventi previsti per la realizzazione dell’AD sono sempre minimi, rispettando l’esistente e aggiungendo delle strutture effimere quali cannucciati o legno per rendere le costruzioni esistenti attraenti per una fetta di turismo. Sono state infatti progettate differenti tipologie alloggiative: colLETTIvo, Dormire Doppio, Wood Cube, Bivac.

“Collettivo”:
Tipologia alloggiativa sviluppata nei manufatti edilizi più grandi, possibilità di alloggiare più persone insieme;
Caratteristica utilizzo dei focolai quale concept per dare luce e connettere i diversi ambienti del fabbricato;
Localizzazione via principale di Piano Liguori

“Dormire Doppio”:
Tipologia alloggiativa sviluppata nei manufatti edilizi piccoli, possibilità di alloggiare massimo 2 persone;
Caratteristica un unico ambiente, con letto rialzato e sotto sala lounge, bagno esterno;
Localizzazione via principale e laterali di Piano Liguori

“Wood Cube”:
Tipologia alloggiativa sviluppata nei manufatti edilizi piccoli, possibilità di alloggiare massimo 2 persone;
Caratteristica i manufatti edilizi per questa tipologia non hanno la copertura, quindi la tipologia prende il nome da un cubo di legno che si inserisce all’interno delle mura perimetrali, così da rendere la costruzione vivibile e sfruttabile, bagno su mezzanino/esterno;
Localizzazione vie laterali di Piano Liguori

“Bivac”:
Tipologia alloggiativa sviluppata in parti dei manufatti edilizi, possibilità di alloggiare massimo 2 persone
Caratteristica porzione di costruzioni più grandi, unico ambiente, bagno posto al di sotto del letto al quale si accede alzando il letto;
Localizzazione tra i lotti coltivati, vicina alle vie laterali di Piano Liguori

Le differenti tipologie alloggiative trovano spazio all’interno delle costruzioni esistenti, in costante dialogo tra l’interno e l’esterno, tra costruito e coltivato, tra passato e futuro: un dialogo che vede al centro l’uomo e la natura e rende così possibile uno scambio osmotico tra esigenze funzionali ed sostenibilità ambientale.

Nome Progetto: “Ca’ Perse” Albergo Diffuso a Piano Liguori

Direttori Workshop: Gruppo FELD72

Partecipanti:
Arch. Valeria Pellacani
Arch. Stefania Pollone
Ing. Giulia Forestieri
Arch. Nicola Porta
Dott.ssa Chiara Acampora
Micol Rispoli
Michele Salvia

Relatori:
Arch. Mattia Leone
Arch. Federico Verderosa

Restauro museo villa La Colombaia di Luchino Visconti Forio

Tutors: Francesco Conversano, Bruno Garofalo

 

 

 

 

 

SENSI
Il tema filologico del progetto si propone come un escursione creativa ed emozionale, legata alla rilettura del parco e della villa la Colombaia nell’isola di Ischia, attraverso l’integrazione tra segni architettonici ed impulsi forniti dalla realtà virtuale.
La Colombaia innanzitutto non’è un luogo qualunque di Ischia, ma ne costituisce uno dei simboli storici e culturali; appartenuta a Luchino Visconti, che eleggendola a propria residenza estiva ne fece meta privilegiata e ritrovo artisti e letterati, la villa viene analizzata e sezionata secondo un diverso percorso di lettura.
Dal punto di vista architettonico, l’edificio è una struttura del secolo scorso in stile neogotico con elementi di eclettismo stilistico, sottoposta ad un restauro forse discutibile.
La linea di progetto intende unificare in primo luogo lo spazio interno con quello esterno, secondo una visione unitaria, legata all’esaltazione di alcune aree tematiche scelte nell’ambito delle esperienze di vita e d’arte del regista. Nell’ambito della globalità dell’intervento, sono stati affrontati alcuni temi specifici: il front office , l’anfiteatro gli spazi della villa.

LE AREE TEMATICHE
L’articolazione progettuale prevede 3 grandi aree di sviluppo:
1. il percorso antologico nell’ambito del parco –giardino esterno
2. i materiali
3. gli spazi virtuali all’interno della villa

ciascuna di queste aree è soggetta ad un ulteriore articolazione specifica:

ESTERNO
• il percorso antologico
• gli attori e le attrici
• il paesaggio
• dalla letteratura alla messa in scena
• il piano-sequenza
• la musica

INTERNO
• i materiali
• le testimonianze
• Visconti ed il teatro
• Le sceneggiature
• I materiali
• foto di scena
• backstage

GLI SPAZI VIRTUALI
• la galleria dei costumi
• lo spazio della scena
• i set cinematografici

IL PERCORSO ANTOLOGICO
Il percorso antologico prende spunto da una riflessione sull’ esterno: attualmente il parco giardino appare come uno spazio di grande suggestione, legato alla potenza della natura sia come massa di verde che come sequenza di tagli e scorci prospettici, capaci di legare reciprocamente verde, roccia e mare.
È un sistema estremamente sensibile nel quale tuttavia emergono alcune criticità, legate in particolare alla mancanza di fluidità di alcuni percorsi che, se da un lato fanno navigare il visitatore nello spazio naturale, dall’altro rischiano di farlo smarrire in senso “reale e figurato”.
Il progetto vuole suggerire un layout non invasivo privilegiando la percezione di spazi e luoghi che risulterebbero in qualche modo marginali.
Partendo dal front-office-bookshop della zona di ingresso del quale è stata fornita un possibile soluzione progettuale alternativa alla attuale il percorso si snoda attraverso il parco e la villa toccando anche l’anfiteatro anch’esso oggetto di analisi e di proposta
Si intende raccontare un storia attraverso un percorso emozionale caratterizzato dalla interrelazione tra i percorsi e le cosiddette nicchie emozionali, microspazi nei quali si fondono le emozioni offerte dalla natura con le percezioni di immagini , suoni e colori fornite dall’opera viscontea.
Da un lato la materialità della natura, dall’altro l’immaterialità della realtà virtuale con immagini proiettati su schermi e segni sonori diffusi all’interno di tali microcosmi e ovviamente legati alle tematiche
Il visitatore attraverso il fil rouge del percorso approda in piccole isole nelle quali riflettere, meditare o semplicemente “perdersi”emotivamente e virtualmente.
Tecnicamente sono caratterizzati da semplici graticci di legno e canne locali sulle quali vengono fatte crescere rampicanti sempreverdi
Lungo il precorso si prevede l’installazione di elementi ben definiti determinati dalla presenza di essenze amate dal regista (le ortensie) alternandole con elementi luminosi anche per una migliore fruizione ed esaltazione dello spazio nelle ore notturne

I temi sono quelli indicati ovvero

• gli attori e le attrici
• il paesaggio delle opere
• dalla letteratura alla messa in scena
• il piano-sequenza
• la musica

Attraverso il parco si raggiunge l’interno della villa e degli spazi ad essa afferenti (la ex casa del custode)nella quale prendono corpo gli spazi espositivi percettivi

I MATERIALI E GLI SPAZI VIRTUALI
I temi sono sviluppati all’interno degli spazi della villa secondo una sequenza filologica descritta nel layout di progetto e in particolare nell’organigramma funzionale:
le testimonianze
Visconti ed il teatro
Le sceneggiature
I materiali
Foto di scena
Backstage
La galleria dei costumi
Lo spazio della scena
I set cinematografici

L’ANFITEATRO
Il luogo appare innanzitutto uno spazio immerso nella natura come una sorta di contemporaneo teatro di verzura ed è proprio l’aspetto “vegetale” che vuole essere oggetto di esaltazione e riprogettazione.
L ‘installazione di una quinta verde con elementi di permeabilità visiva viene posizionata lungo il percorso di accesso in modo da ritardare la visione diretta dello spazio scenico con l’intento di suggestionare il visitatore in una sorta di scoperta successiva.
Il livello della platea viene caratterizzato con l’uso del legno e l’inserimento di sedute a scomparsa nella stessa ; lo sfondo di scena viene definito da una chiusura spaziale anche per evitare la dispersione sonora con un sistema di quinte;infine si prevede il posizionamento di un’unica grande quinta fissa trasparente in cristallo in grado di schermare senza precludere l’orizzonte visuale naturale .
Vengono installati inoltre tralicci di scena e quinte laterali adottando il linguaggio dell’architettura vegetale
Fondamentale appare anche l’inserimento di camerini e spazi di supporto utilizzando parzialmente lo spazio della grande cisterna.

IL FRONT OFFICE
L’esigenza è quella di riorganizzare alcune funzioni essenziali (reception, caffetteria esterna, book shop, servizi igienici per il teatro) oltre alla necessità di riconfigurare la zona di accesso.
Questa appare attualmente “compressa” in uno spazio abbastanza angusto determinato dalla presenza del volume della biglietteria.
Si prevede l’eliminazione di questi corpi realizzando una nuova struttura sfruttando lo spazio dei terrazzamenti in pietra, creando al contempo una vera e propria piazza capace di valorizzare il ruolo dell’area di ingresso
Viene creato un vero e proprio “muro abitato” caratterizzato da un segno esterno fatto di partizioni lignee secondo un linea spezzata in grado di dialogare con la morfologia del terrapieno esistente.
Tali elementi sono gestibili in modo tale da creare aperture e relazioni mutevoli con la piazza esterna capaci di renderla fruibile a adattabile alle esigenze dei vari eventi nonché alle variazioni stagionali e climatiche.