- Aprile 30, 2014
Il tema filologico del progetto si propone come un escursione creativa ed emozionale, legata alla rilettura del parco e della villa la Colombaia nell’isola di Ischia, attraverso l’integrazione tra segni architettonici ed impulsi forniti dalla realtà virtuale.
La Colombaia innanzitutto non’è un luogo qualunque di Ischia, ma ne costituisce uno dei simboli storici e culturali; appartenuta a Luchino Visconti, che eleggendola a propria residenza estiva ne fece meta privilegiata e ritrovo artisti e letterati, la villa viene analizzata e sezionata secondo un diverso percorso di lettura.
Dal punto di vista architettonico, l’edificio è una struttura del secolo scorso in stile neogotico con elementi di eclettismo stilistico, sottoposta ad un restauro forse discutibile.
La linea di progetto intende unificare in primo luogo lo spazio interno con quello esterno, secondo una visione unitaria, legata all’esaltazione di alcune aree tematiche scelte nell’ambito delle esperienze di vita e d’arte del regista. Nell’ambito della globalità dell’intervento, sono stati affrontati alcuni temi specifici: il front office , l’anfiteatro gli spazi della villa.
LE AREE TEMATICHE
L’articolazione progettuale prevede 3 grandi aree di sviluppo:
1 il percorso antologico nell’ambito del parco –giardino esterno
2 i materiali
3 gli spazi virtuali all’interno della villa
ciascuna di queste aree è soggetta ad un ulteriore articolazione specifica:
ESTERNO
1 il percorso antologico
1.1 gli attori e le attrici
1.2 il paesaggio
1.3 dalla letteratura alla messa in scena
1.4 il piano-sequenza
1.5 la musica
INTERNO
2 i materiali
2.1 le testimonianze
2.2 Visconti ed il teatro
2.3 Le sceneggiature
2.4 I materiali
2.5 foto di scena
2.6 backstage
3 gli spazi virtuali
3.1 la galleria dei costumi
3.2 lo spazio della scena
3.3 i set cinematografici
IL PERCORSO ANTOLOGICO
Il percorso antologico prende spunto da una riflessione sull’ esterno: attualmente il parco giardino appare come uno spazio di grande suggestione, legato alla potenza della natura sia come massa di verde che come sequenza di tagli e scorci prospettici, capaci di legare reciprocamente verde, roccia e mare.
È un sistema estremamente sensibile nel quale tuttavia emergono alcune criticità, legate in particolare alla mancanza di fluidità di alcuni percorsi che, se da un lato fanno navigare il visitatore nello spazio naturale, dall’altro rischiano di farlo smarrire in senso “reale e figurato”.
Il progetto vuole suggerire un layout non invasivo privilegiando la percezione di spazi e luoghi che risulterebbero in qualche modo marginali.
Partendo dal front-office-bookshop della zona di ingresso del quale è stata fornita un possibile soluzione progettuale alternativa alla attuale il percorso si snoda attraverso il parco e la villa toccando anche l’anfiteatro anch’esso oggetto di analisi e di proposta
Si intende raccontare un storia attraverso un percorso emozionale caratterizzato dalla interrelazione tra i percorsi e le cosiddette nicchie emozionali, microspazi nei quali si fondono le emozioni offerte dalla natura con le percezioni di immagini , suoni e colori fornite dall’opera viscontea.
Da un lato la materialità della natura, dall’altro l’immaterialità della realtà virtuale con immagini proiettati su schermi e segni sonori diffusi all’interno di tali microcosmi e ovviamente legati alle tematiche
Il visitatore attraverso il fil rouge del percorso approda in piccole isole nelle quali riflettere, meditare o semplicemente “perdersi”emotivamente e virtualmente.
Tecnicamente sono caratterizzati da semplici graticci di legno e canne locali sulle quali vengono fatte crescere rampicanti sempreverdi
Lungo il precorso si prevede l’installazione di elementi ben definiti determinati dalla presenza di essenze amate dal regista (le ortensie) alternandole con elementi luminosi anche per una migliore fruizione ed esaltazione dello spazio nelle ore notturne
I temi sono quelli indicati ovvero
o gli attori e le attrici
o il paesaggio delle opere
o dalla letteratura alla messa in scena
o il piano-sequenza
o la musica
Attraverso il parco si raggiunge l’interno della villa e degli spazi ad essa afferenti (la ex casa del custode)nella quale prendono corpo gli spazi espositivi percettivi
I MATERIALI E GLI SPAZI VIRTUALI
I temi sono sviluppati all’interno degli spazi della villa secondo una sequenza filologica descritta nel layout di progetto e in particolare nell’organigramma funzionale
le testimonianze
Visconti ed il teatro
Le sceneggiature
I materiali
foto di scena
backstage
la galleria dei costumi
lo spazio della scena
i set cinematografici
L’ANFITEATRO
Il luogo appare innanzitutto uno spazio immerso nella natura come una sorta di contemporaneo teatro di verzura ed è proprio l’aspetto “vegetale” che vuole essere oggetto di esaltazione e riprogettazione.
L ‘installazione di una quinta verde con elementi di permeabilità visiva viene posizionata lungo il percorso di accesso in modo da ritardare la visione diretta dello spazio scenico con l’intento di suggestionare il visitatore in una sorta di scoperta successiva.
Il livello della platea viene caratterizzato con l’uso del legno e l’inserimento di sedute a scomparsa nella stessa ; lo sfondo di scena viene definito da una chiusura spaziale anche per evitare la dispersione sonora con un sistema di quinte;infine si prevede il posizionamento di un’unica grande quinta fissa trasparente in cristallo in grado di schermare senza precludere l’orizzonte visuale naturale .
Vengono installati inoltre tralicci di scena e quinte laterali adottando il linguaggio dell’architettura vegetale
Fondamentale appare anche l’inserimento di camerini e spazi di supporto utilizzando parzialmente lo spazio della grande cisterna.
IL FRONT OFFICE
L’esigenza è quella di riorganizzare alcune funzioni essenziali (reception, caffetteria esterna, book shop, servizi igienici per il teatro) oltre alla necessità di riconfigurare la zona di accesso.
Questa appare attualmente “compressa” in uno spazio abbastanza angusto determinato dalla presenza del volume della biglietteria.
Si prevede l’eliminazione di questi corpi realizzando una nuova struttura sfruttando lo spazio dei terrazzamenti in pietra, creando al contempo una vera e propria piazza capace di valorizzare il ruolo dell’area di ingresso
Viene creato un vero e proprio “muro abitato” caratterizzato da un segno esterno fatto di partizioni lignee secondo un linea spezzata in grado di dialogare con la morfologia del terrapieno esistente.
Tali elementi sono gestibili in modo tale da creare aperture e relazioni mutevoli con la piazza esterna capaci di renderla fruibile a adattabile alle esigenze dei vari eventi nonché alle variazioni stagionali e climatiche