- Giugno 18, 2014
LA VITA A CONO CASA VACANZE
Un modello di accoglienza turistica integrato nel paesaggio rurale della Valle d’Itria
La crisi economica ha accelerato il cambiamento del modo di concepire la vacanza: il web ha reso accessibile nuove mete fuori dai circuiti promozionali. Ciò spiega la classifica che vede la Puglia primeggiare come soggiorno prediletto dai visitatori, con una nutrita offerta per chi si orienta verso la ricettività di B&B e Case Vacanza, in ambiti dove prevale la qualità del territorio ed il contesto paesaggistico: la democratizzazione del viaggio è tema del PIDA. La rete diventa il principale canale di prenotazione: si cerca la destinazione, si guardano foto, descrizioni e recensioni di gradimento, si conosce il profilo del proprietario. È questo il carattere che contraddistingue il modello di ospitalità qui rappresentato: un piccolo borgo rurale in pietra a Trulli denominato “La vita a cono” (www.trulloland.it), in un contesto storico-ambientale definito dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Il Comune di Cisternino è insignito della Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club ai Comuni che si distinguono per una offerta di eccellenza ed una accoglienza di qualità.
Il sito è distante 1 km dall’abitato di Cisternino (Brindisi), su di un poggio posto a 380 m s.l.m. al centro della Valle d’Itria, all’interno di un appezzamento agricolo di 3 ettari, contraddistinto dalla presenza di ulivi secolari, mandorli, fichi, lecci e macchia mediterranea contornato da muretti a secco. Il piccolo borgo, adibito originariamente a residenza di contadini è databile per epoca di costruzione al sec. XIX. Le condizioni generali del suo degrado hanno richiesto un paziente intervento di restauro con l’uso di tecniche tradizionali e maestranze qualificate, ed un’opera di riqualificazione per adeguare spazi interni ed esterni alla nuova attività ricettiva, senza pregiudicarne la tipologia originaria. Roberto Pane nel suo libro “Attualità dell’Ambiente antico” La nuova Italia – Firenze 1967, a proposito di recupero dei Trulli, scrive: “noi non vogliamo conservare i monumenti del passato come un peregrino mondo di immagini per il rifugio della nostalgia, ma come patrimonio vivo ed attuale del nostro presente”. È questo l’indirizzo seguito nella riqualificazione di questo complesso rurale, non senza suggestioni tradotte nel suo topos “La vita a cono”, mutuato da un pensiero dell’artista belga Folon, che rimanda ad un modello di esistenza come felice connubio tra natura, vivere lento e misticismo, esemplificato nelle forme arcaiche dei pinnacoli posti sulla cima dei coni e protesi verso il cielo. Siamo in presenza di architetture organiche a carattere spontaneo in pietra a secco: la principale causa di degrado è dovuta al progressivo abbandono, alla presenza diffusa di umidità per assenza di isolamento delle murature perimetrali contro terra e per l’asportazione del mantello in chiancarelle di pietra delle coperture a cono. L’intero borgo consta di due fabbricati con coperture composte da 12 coni, ed un fabbricato basso (deposito) con copertura piana a “lamia”. Il recupero ha comportato la ricomposizione strutturale di alcuni tratti delle murature perimetrali compromesse dallo scivolamento dei ricorsi in pietra a secco dovuti alla spinta delle coperture a cono soprastanti e la conseguente ricostruzione dei mantelli di pietra di rivestimento dei coni di copertura. L’intervento di riqualificazione ha comportato la fusione degli spazi interni con l’apertura di varchi nelle murature esistenti attraverso l’utilizzo di archi di scarico in pietra, adattando gli ambienti alle nuove esigenze d’uso. Essi sono stati eseguiti utilizzando la pietra locale. Per le finiture interne i materiali sono la pietra calcarea in forma di basolato di “chianche” di recupero montate ad opus incertum, per i pavimenti degli ambienti principali, e piastrelle in cemento decorato a motivi floreali (cementine 20x20cm) provenienti dalla dismissione di edifici consimili, per i bagni. Porte e finestre sono in legno massello a finitura naturale. L’illuminazione interna è stata realizzata con lampade a parete Tolomeo della Artemide. Gli arredi sono mobili antichi in legno provenienti dall’arte povera contadina; le cucine sono in muratura con rivestimento in cotto ed elementi da incasso in rame e ceramica. L’articolazione degli spazi esterni è il risultato del ripristino del masso calcareo su cui si fonda il piccolo borgo, ottenuto mediante la rimozione della terra ed il successivo lavaggio con acqua ad alta pressione del substrato calcareo, con la rimodulazione dei muretti a secco di contenimento della terra a creare piccole corti di pertinenza degli spazi interni. “La Vita a Cono” garantisce accoglienza per un massimo di 15 persone distribuite in 3 appartamenti autonomi, denominati rispettivamente ULIVO, FICO D’INDIA e SAN MICHELE, dotati di camere da letto, bagno, cucina e soggiorno.
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