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- Luglio 03, 2014
L’incarico era quello di realizzare un giardino a servizio di una struttura ricettiva, destinata a sede di un ristorante con sala ricevimenti, creata mediante la ristrutturazione e l’ampliamento di una antica residenza di campagna, ormai parzialmente integrata nel tessuto urbano e quasi del tutto priva dei fabbricati annessi. Gli spazi esterni, estesi su un versante esposto ad est, sistemato a terrazze, un tempo coltivati a vigneto, ma ormai incolti, erano dominati dalla presenza di una grande magnolia e di alcune piante di ulivo.
È uno dei rari casi in cui un luogo di lavoro viene caratterizzato da un’evidente attenzione per la sistemazione paesaggista, dato che la qualità ambientale richiede un’accurata progettazione del verde. La realizzazione si è protratta nel tempo con una successione di interventi che ne hanno portato la dimensione agli attuali 25000 mq e ha previsto la sistemazione di tutti gli spazi esterni, trasformando il vigneto abbandonato e quasi impraticabile in un lussureggiante giardino disposto nelle terrazze esistenti e rimodellando alcuni ambiti per renderli più funzionali all’utilizzo. Si è immaginato l’insediamento misto di spazi accessibili dal pubblico, per la visita e la ristorazione, e di strutture private di carattere tecnico e residenziale, più spazi pavimentati e protetti per intrattenimenti all’aperto. Il tutto organizzato attorno a un percorso che, partendo dall’ingresso posto sulla strada a valle, si snoda attraverso il giardino fino a raggiungere l’albergo e il parcheggio posti in sommità del lotto e in prossimità dell’ingresso superiore. L’effetto ricercato è quello di una sorta di cittadella della ristorazione e dell’ospitalità, composta per parti ed elementi distinti ma interconnessi sintatticamente. Si è voluto realizzare un ideale percorso iniziatico di ascesa ed elevazione spirituale, dai piaceri della tavola alle commozioni dell’animo suscitate dalla contemplazione del paesaggio e del giardino.
Un nuovo ingresso al lotto è stato ricavato in asse all’edificio e ortogonalmente ai terrazzamenti in modo da sfruttare i salti di quota per creare delle fontane con cascate d’acqua fiancheggiate dalle due rampe delle scale d’ingresso; quattro esemplari di Washingtonia Robusta connotano l’insieme. Le terrazze digradanti verso la strada, quasi a formare un baluardo vegetale, traboccano di tutte quelle essenze da fiore che creano grandi macchie cromatiche e contribuiscono ad arricchire e stemperare la rigida bellezza dei muri in pietra.
Lungo il perimetro esterno, per dare un’illusione di profondità e isolare dal contesto, sono state messe a dimora alberature, in prevalenza Quercus ilex, con l’obiettivo di definire delle quinte scenografiche di fondo che concretizzino un’ideale fusione del complesso col paesaggio esterno e intorno alle siepi di alloro, cespugli di corbezzolo e viburno. L’insieme è completato dall’inserimento di fioriture profumate che si susseguono con continuità nel corso delle stagioni. L’intera area del giardino è poi percorsa da muretti di contenimento in pietra, camminamenti e piazzali di sosta da cui è possibile percepire squarci di visuali verso la campagna e il mare.
Accanto al casale ristrutturato, trasformato in ristorante, un’annosa camelia, liberata dai rovi che la avvolgevano quasi a soffocarla, è adesso felice di donare anno dopo anno le sue copiose fioriture segnalando così l’alternarsi delle stagioni
Dal ristorante si snoda un percorso pedonale che, serpeggiando tra gli alberi, conduce alla radura del padiglione e, proseguendo, incontra una sequenza di cascate d’acqua, ultimo elemento connotativo prima dello sbocco nella serra ristorante. Si è progettato un grande volume trasparente da adibire a sala ristorante che, immerso nel verde, relazioni con gli spazi antistanti sistemati a giardino. Sul lato di valle l’edificio è proiettato verso il mare e l’orizzonte lontano, puntando a stabilire un rapporto quasi osmotico con il paesaggio e il sole. Terrazze, grandi vetrate squadrate, l’epidermide vitrea che assume colorazioni diverse in funzione dell’angolo di insolazione, la pietra, l’acciaio e il vetro che rinforzano la salutare sensazione di purezza comunicata dall’ambiente naturale, il panorama, la luce, l’aria sottile che si respira concorrono tutti alla definizione di un insieme che non chiede di essere visto ma vissuto .
Nel prato che occupa la terrazza adiacente alla serra, la presenza di una vasca ornamentale con getti d’acqua zampillanti da canne d’acciaio incastrate nel muro di pietra, crea un’atmosfera rilassante e contemplativa del paesaggio. Partendo da qui una grande rampa, stretta tra muri di pietra lavica, si snoda attraverso le ultime terrazze sistemate a giardino e conclude il percorso che, attraversando tutto il giardino, sbocca nel piazzale dell’albergo. L’ultimo intervento che ha interessato la parte occidentale del terreno è la costruzione dell’albergo e la sistemazione delle aree immediatamente adiacenti di cui fa parte uno spazio destinato a parcheggio. Alle spalle di quest’ultimo intervento spunta la folta macchia vegetale che si estende sulla restante parte del versante.
Le linee architettoniche degli interventi trovano una morbida e coerente continuazione nella struttura a terrazzamenti che stempera ogni durezza fino a collegarsi con le cadenze naturali del bosco circostante.