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- Giugno 13, 2014
PIDA CONCEPT – ALBERGHI
Arch. Lorenzo Giacomuzzi Moore
Hotel in Friuli.
Il progetto non è stato sviluppato come un’ipotesi astratta ma come progetto preliminare per un’area in ambiente urbano con obiettivi, e vincoli assai precisi: area, accessi, altezza massima, dotazioni.
La previsione un’ampia autorimessa interrata da 100 posti auto comporta evidenti restrizioni sulle caratteristiche delle strutture soprastanti così come la realizzazione di un distributore di carburante condiziona le possibilità d’uso dell’area.
Lo studio parte da questi presupposti e da alcune altre richieste di base:
oltre alle camere standard l’hotel doveva comprendere anche dei mini appartamenti destinati ad ospiti per i quali una permanenza più lunga del normale, per periodi di formazione od altro presso le aziende del territorio, presupponeva l’offerta di spazi maggiori, angolo soggiorno studio e angolo cottura;
a questo tipo di clientela, più ancora che a quella abituale, poteva essere utile offrire anche la possibilità di accedere facilmente ad un centro fitness:
una piscina, collegata al centro fitness, affacciata alla sommità dell’edificio;
ristorante e sale convegni sempre in sommità dell’edificio.
Da queste premesse lo sviluppo del progetto, dopo aver individuato come poter articolare i corpi di fabbrica destinati ad accogliere camere tipo e possibili suite, si è concentrato sul modo di disporre i volumi ai livelli di copertura in modo da raggiungere alcuni obiettivi.
la piscina, pur in sommità dell’edificio, per essere utilizzabile tutto l’anno in Friuli, doveva essere coperta, poteva tuttavia essere dotata di velario trasparente apribile;
oltre alla piscina era opportuno prevedere altre attrezzature: quanto meno una vasca relax con idromassaggio ed una mini-piscina, tipo endless, ottimizzata per il nuoto controcorrente;
il ristorante sviluppato su due livelli, uno più alto di quello della piscina ma aperto sul suo spazio ed uno con terrazza a visuale libera che guarda la piscina dall’alto attraverso il velario o la sua apertura, poteva rendere ricchi ed interessanti gli spazi e consentire, per il ristorante, l’apertura parziale secondo esigenze, evitando la percezione di spazi vuoti;
il piano destinato a sale convegni e salone multi uso sopra il corpo delle camere poteva essere agevolmente collegato alla cucina ed al ristorante ed esserne servito;
il lay-out di ingresso, lobby, pone il gruppo ascensori su di un unico asse e li dispone in modo da poter avere la parete esterna del vano di corsa trasparente, così da rendere non claustrofobica la cabina dalla quale si guarda all’esterno e rendere visibile dall’esterno il movimento questa;
per rendere ottimali le condizioni di sicurezza in considerazione dell’uso ricettivo dei piani alti sono state previsti tre corpi scala del tipo protetto accessibili attraverso filtri; in particolare la scala che serve ristorante e piscina è disposta in modo da evidenziarne l’impiego e caratterizzare la facciata;
gli spazi immediatamente sottostanti la piscina, in considerazione di possibile trasmissione di rumori, sono stati destinati agli impianti necessari alle vasche ed al condizionamento degli ambienti soprastanti.
Al piano terreno la distribuzione di spazi e funzioni si spiega da sé:
l’ingresso principale corrisponde alla campata vetrata che identifica il gruppo ascensori e gli atri dai quali ai vari livelli si diramano i corridoi delle camere, l’ingresso stesso è aperto per un’altezza di 4 piani e su di esso si affacciano i livelli superiori, l’ascensore nell’ingresso può essere riservato al ristorante ed alle sale all’ultimo piano, altri due ascensori consentono l’accesso alle camere;
in considerazione del frequente arrivo di ospiti con autobus è stato previsto uno spazio di sosta, più parcheggio, sul lato opposto dell’edificio ed un secondo ingresso da questo lato così che arrivi e partenze non comportino congestioni dell’ingresso principale;
Pur a livello di progetto preliminare si sono ipotizzati elementi di ricerca ai fini di definizione di alcune specifiche caratteristiche architettoniche dell’edificio:
le parti destinate al camere e suite sono caratterizzate da un involucro di notevole spessore, 80 cm, finalizzato oltre che al risparmio energetico, a consentire il passaggio di canalizzazioni disposte al perimetro, e in particolare a consentire alle camere di affacciarsi su di un serramento che va fino a pavimento attraverso il quale si accede ad un piccolo poggiolo in spessore di muratura;
all’aspetto massiccio di queste parti dell’edificio si affianca quello leggero della copertura metallica, del velario apribile e delle facciate vetrate.
La presenza di elementi accessori all’hotel, in particolare il distributore con la sua indispensabile copertura, ha suggerito la previsione di una pensilina che collega questi elementi, si raccorda ai terrazzini delle camere di primo piano ed alla copertura vetrata che protegge l’accesso all’ingresso e contribuisce ad identificarlo.
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