l’Io-Tempo

By 19/09/2019News

di Giovannangelo De Angelis

Il tempo non va misurato in ore e minuti, ma in trasformazioni.” Scrive Fabrizio Caramagna. 
Dal 2008 il PIDA, Premio Internazionale Ischia di Architettura è sopratutto un’esperienza umana dove, discutendo di architettura, si inducono trasformazioni e si conoscono persone incredibili per capacità ed umiltà con le quali nascono il più delle volte delle solide amicizie. Una di queste è sicuramente quella nata con il Prof. Marco Imperadori, docente del politecnico di Milano, che nel 2018 è stato da trade union con l’arch. Atsushi Kitagawara dal quale incontro è nata l’installazione Infinity Kigumi (l’unione fa la forza, infinita, donata a marzo di quest’anno alla comunità terremotata di Casamicciola e posizionata all’ingresso del Municipio), ed oggi ha fatto si che un’altro messaggio universale, “Non di solo pane”, si espanda dall’isola oltre i suoi confini.
Dagli albori della civiltà, l’arte prima, e l’architettura dopo qualche anno, misurano il tempo. L’essere umano ha da sempre sentito l’istinto di raccontare la propria esistenza, il proprio status, fissandolo sulla pietra e sulla tela, innescando le più belle competizioni al mondo quali il rinascimento, il barocco, il floreale ed il futurismo, giusto per farne un rapido esempio. Condizione grazie alla quale oggi, in Italia, ci troviamo avvolti dalla bellezza, ma che poco (escludendo i mezzi di trasporto) ci racconta del nostro tempo.
Oggi come allora, anche se in versione ridotta, la competizione è in atto, ed è su quel terreno di gioco che si inserisce l’installazione di Ginette Caron, talentosa visual designer italo canadese, riportando al centro dell’attenzione di un mondo sempre più virtuale il ruolo del messaggio “fisico” delle arti applicate. A lei, a Marco Imperadori, al Sindaco di Forio Francesco Del Deo, a Luciano Gualzetti della Caritas, Alessio Pesenti della Nord Zinc, Stefania Danzi della Fondazione Pesenti, a Leonardo Di Mauro Presidente dell’Ordine degli Architetti ed a Raffaele Mirelli Presidente dell’associazione In Sophia, va la mia gratitudine e quella di tutta l’associazione PIDA per aver accolto l’invito a misurarsi con “l’Io-Tempo”.